Antimascheramento cos’è

Il sistema antimascheramento è una protezione di livello superiore per i sensori di allarme volumetrici interni o esterni.

I classici sensori volumetrici a singola, doppia, tripla o quadrupla tecnologia che siano, lavorano quasi tutti con una delle loro tecnologie basata sull’infrarosso.

La tecnologia infrarosso è probabilmente la migliore per questa tipologia di rilevazione, ma l’infrarosso ha un limite: non trapassa le superfici opache.

Così, come non oltrepassa la porta della nostra casa o la finestra, evitandoci di far scattare l’allarme in caso di movimenti esterni, i sensori di questo tipo, possono essere mascherati.

 

Come i ladri mascherano i sensori di allarme volumetrici

Mascherare un sensore volumetrico, significa porre una superficie opaca sulla lente del rilevatore, per far si che esso diventi cieco.

I classici metodi di mascheramento sono il porre una patina di domopack, o verniciare con uno spray sulla lente del rilevatore infrarossi.

 

Anti-mascheramento: come funziona e come collegarlo

L’antimascheramento è una tecnologia che protegge il sensore di allarme da tentativi di accecamento come questo, assicurandoci che non appena un tentativo di manomissione del genere viene intrapreso, il sensore invierà una segnalazione di anomalia, che si tramuterà in un allarme sonoro o in un pre-allarme.

Per usufruire dell’antimask, un sensore deve essere predisposto. Ci sono quindi in vendita sensori di allarme anti-mascheramento.

Per il collegamento, invece, varie sono le forme:
– collegamento in serie all’anti-manomissione generale
– collegamento diretto con un’uscita antimascheramento dedicata
– collegamento via BUS

 

Collegamento in serie all’anti-manomissione generale

I sensori anti-mask classici, presentano un morsetto con su indicato il nome stesso della tecnologia.

Questo morsetto, può essere collegato semplicemente in serie alla linea “tamper” del sensore stesso (detta anche 24h o anti-manomissione), semplicemente facendo un entra ed esci tra il morsetto stesso e quello 24h.

Così facendo però in centrale non potrai distinguere tra un allarme manomissione generico (esempio taglio fili) e un tentativo di mascheramento.

 

Collegamento diretto con un’uscita antimascheramento dedicata

Il secondo metodo per i sensori con antimask classici, è molto simile a quello prima citato, con la differenza che però potremo distinguere separatamente un allarme manomissione da uno di accecamento.

Per fare ciò, ci basta portare due fili in più (o anche uno solo se sfruttiamo il negativo comune) e collegarli alla centrale di allarme su un’uscita di allarme dedicata o programmata per l’allarme accecamento.

 

Collegamento via BUS

La via più semplice di tutte è la connessione via BUS, perché non richiede conoscenze particolari ed è facilissimo da implementare: 4 fili per fare tutto (alimentazione, allarme, sabotaggio, mascheramento ed altro dove ci fosse).

I sensori volumetrici su BUS richiedono la loro centrale, quindi nell’acquisto dei sensori, converrà acquistare tutto un kit comprensivo di centrale e accessori della stessa linea.

Con i kit antifurto israeliani della Mondialtec, si possono ottenere sensori su BUS con antimascheramento di alto livello, e gli stessi sensori saranno regolabili per tutte le loro peculiarità (portata della microonda, sensibilità, ecc…) direttamente dalla centrale, senza dover più accedere sulla scala ed aprire il rilevatore.

I volumetrici antifurto su BUS sono in vendita da Mondialtec (www.mondialtec.it) o al negozio in via dei Durantini, 251a, aperto e specializzato sulla cura degli installatori anche alle prime armi e dei clienti privati fai da te.