Non basta avere il permesso dell’Ispettorato
Molti imprenditori pensano che una volta ottenuta l’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro (INL), e messo il cartello “area videosorvegliata” il sistema di videosorveglianza sia automaticamente “a norma”.
La realtà è diversa: anche con l’autorizzazione, errori nella gestione della privacy possono portare a multe salate e a un danno d’immagine.
Errore 1 – Informative incomplete o inesistenti
Il cartello con la telecamera non basta.
Il cartello deve essere in formato aggiornato e l’informativa deve essere compeltata.
L’esposizione del cartello senza i campi compilati è sanzionabile. Nel particolare bisogna indicare:
- chi è il titolare del trattamento,
- contatto del titolare (e-mail o telefono)
- contatto del dpo (e-mail o telefono)
- le finalità della videosorveglianza,
- i diritti degli interessati,
- il link all’informativa completa o un’email a cui chiederla
- i tempi di conservazione (solitamente massimo 24 o 48 ore).
Senza questi dati, l’impianto è illegittimo, anche se autorizzato dall’ispettorato del lavoro.
Errore 2 – Tempi di conservazione falsi
Dichiarare che i tempi di conservazione delle registrazioni sono di 24 ore e tenere invece i filmati per settimane o mesi è una delle violazioni più comuni.
Il Garante controlla sempre la corrispondenza tra ciò che è dichiarato e ciò che avviene realmente.
Errore 3 – Funzioni invasive non dichiarate
Attivare i microfoni per registrare l’audio nei locali è considerato sproporzionato e può comportare sanzioni immediate.
Vale lo stesso per funzioni “extra” non giustificate, come l’analisi comportamentale.
Errore 4 – Accessi non regolati
Chi accede ai filmati deve essere nominato e istruito formalmente ex art. 29 GDPR.
Se i dipendenti guardano liberamente le immagini senza autorizzazioni e policy scritte, l’azienda è passibile di sanzione.
Errore 5 – Controlli occulti sui lavoratori
Lo Statuto dei Lavoratori vieta di usare le telecamere per monitorare la prestazione.
Le riprese devono essere giustificate da esigenze di sicurezza o tutela del patrimonio, mai da controllo indiscriminato.
Errore 6 – Monitor con telecamere in vista
Il classico monitor all’interno dei negozi che mostra le riprese di tutte le telecamere del locale, con funzione di deterrenza, è in realtà sanzionato.
Solo gli addetti (esempio la concierge o i lavoratori aventi diritto) possono visionare il contenuto del monitor.
Le conseguenze
- 📌 Multe da migliaia di euro (anche oltre 20.000 € nei casi gravi).
- 📌 Trattamento illecito dichiarato e obbligo di disattivare l’impianto.
- 📌 Pubblicazione sul sito del Garante, con grave danno reputazionale.
Conclusione
La videosorveglianza in azienda non è solo tecnologia: è anche normativa e trasparenza.
Ecco perché serve un approccio professionale che unisca impianti moderni e rispetto delle regole.
Videosorveglianza a norma a Roma
Mondialtec progetta e installa sistemi di videosorveglianza conformi al GDPR e allo Statuto dei Lavoratori, seguendo passo passo anche la parte documentale.
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📍 Indirizzo: Via dei Durantini, 251a – Roma
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